
Denominata anche Patata dell’Alto Lazio, questo ortaggio viene coltivato nel territorio settentrionale e adiacente al Lago di Bolsena ovvero un ex cratere vulcanico. Più precisamente, la sua produzione si concentra nei comuni di Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, San Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno in provincia di Viterbo.
Appartiene alla famiglia delle Solonacee di cui fanno parte anche i pomodori, i peperoni, le melanzane e così via. Si tratta di una delle famiglie più grandi perchè ricomprende circa 1400 specie che condividono una caratteristica non molto nota ai più ovvero che queste sono tutte piante da frutto. L’unica che costituisce una pianta da ortaggio proprio la patata che appartiene alla specie Solanum Tuberosum. In modo particolare, quella dell’Alto Viterbese IGP si caratterizza perchè ottenuta da semi-tubero di varietà di patate certificate ovvero iscritte nel Registro Nazionale delle Varietà e, in questo caso, coltivate in questa specifica zona territoriale.
La semina della Patata dell’Alto Viterbese in genere viene realizzata tra Febbraio e Maggio. Invece, la raccolta si svolgerà tra Giugno e i giorni di fine Settembre.
Questa varietà di patata si distingue per la forma è ovale o ovale allungata, una polpa gialla e compatta con buccia di identico colore. In cucina, si adatta a molteplici usi anche se maggiormente si presta alle cotture al forno e alla preparazione degli gnocchi grazie all’abbondanza di amido e al suo sapore intenso.
Proprietà Nutritive
Coltivata in terreni vulcanici, ricchi quindi di sali minerali, la Patate dell’Alto Viterbese si caratterizza maggiormente rispetto alle altre grazie alle sue enormi proprietà benefiche. Presenta una grande quantità di potassio essenziale per il buon funzionamento muscolare. Inoltre è ricco di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B e del gruppo C che svolgono un’azione antiossidante per l’organismo e rafforzano il sistema immunitario. Ricche di Carotene e oligominerali, in generale le Patate dell’Alto Viterbese hanno proprietà energetiche, protettive sulle mucose gastriche, diuretiche ed emollienti.
Cenni Storici
Numerose testimonianze orali e scritte di anziani locali attestano la presenza della Patata dell’Alto Viterbese sin dagli inizi del Novecento. Infatti, già intorno agli anni ’20 si inizia a diffondere in questo territorio la sua coltura. Dapprima era circoscritta solo a livello familiare così da riempire le tavole spogliate dai danni economici provocati dalla Grande Guerra. Più in là, nella metà anni degli ’50 in queste zone si abbandona progressivamente la coltura della fragola danneggiata da problemi di ordine fitosanitaria. In sostituzione, subentra l’incremento della coltivazione di questa varietà di patata che incomincia a diffondersi ben oltre i confini familiari.
Infatti, a partire dagli anni ’60 la Patata dell’Alto Viterbese diventa la coltura prevalente di queste zone quindi la principale fonte di reddito dell’economia agricola locale.