
L’Isola Tiberina è certamente uno dei luoghi più suggestivi di Roma, ricca di storia e di cultura. Si tratta dell’unica isola urbana del fiume Tevere, con una lunghezza di circa 300 metri e una larghezza di 90. È anche detta l’isola dei due ponti, perché è collegata con il Tevere dal ponte Cestio e dal ponte Fabricio. Pur essendo così piccola l’Isola Tiberina è un luogo magico, ricco di monumenti da scoprire e leggende da conoscere. A cominciare da quella sulla sua fondazione.
La nascita dell’Isola Tiberina, tra rivolte e pestilenze
Secondo la leggenda l’Isola Tiberina sarebbe sorta intorno al 510 avanti Cristo da covoni di grano. Sembra che questi covoni fossero di proprietà del re Tarquinio il Superbo e che furono gettati nel Tevere durante la rivolta cittadina che decretò la cacciata dell’ultimo re di Roma. In realtà, come dimostrato successivamente da studi geologici, si tratta di una mera leggenda. Nell’Ottocento, infatti, in seguito a dei lavori di sistemazione del Tevere, fu possibile esaminare il nucleo dell’isola, composto in prevalenza da roccia vulcanica, mescolata a un accumularsi di sabbie causate dalla corrente e dalle alluvioni.
Sulla nascita dell’Isola Tiberina si narra un’altra famosa leggenda, risalente al 291 avanti Cristo. In seguito allo scoppio di una grave epidemia, fu stabilito l’invio di una nave con messi romani ad Epidauro, la città sacra ad Esculapio, il più importante dio guaritore della Grecia. Tuttavia, mentre si svolgevano i riti propiziatori, un serpente uscì dal tempio e andò a rifugiarsi proprio a bordo della nave. Convinti che Esculapio stesso si fosse trasformato in serpente, la nave fece rapido ritorno a Roma. Qui il serpente scese dalla nave e nuotò lungo il fiume Tevere fino all’Isola Tiberina, dove scomparve. In seguito a questo episodio fu deciso di erigere sull’isola un tempio in onore di Esculapio. Oggi sopra le rovine di questo tempio sorge la splendida Basilica di San Bartolomeo, fatta costruire nel Medioevo.
Lo stretto legame tra la medicina e l’Isola Tiberina

La vocazione per la medicina ha attraversato, negli anni, la storia dell’Isola Tiberina, rendendola un luogo di cura. Nel Cinquecento vi sorse un ospedale gestito dalla Congregazione di San Giovanni di Dio, il celebre “Fatebenefratelli”. Il nome deriva dal fondatore, San Giovanni di Dio, un frate portoghese che, davanti all’ospedale da lui stesso organizzato, si rivolgeva ai passanti con il richiamo “Fate bene, fratelli!”, un invito alla carità e all’aiuto reciproco. E sono questi i principi che da sempre guidano l’ospedale. Oggi l’ospedale è un centro di eccellenza, dove si praticano cure all’avanguardia, ma è famoso anche per aver introdotto innovazioni sanitarie rivoluzionarie, come la suddivisione dei malati in reparti specializzati.
Il nostro socio all’Isola Tiberina: la Trattoria Sora Lella
La Trattoria Sora Lella è un celebre simbolo della cucina romanesca, nonché emblema dell’Isola Tiberina. Fondata oltre sessant’anni fa da Elena Fabrizi, meglio nota come Sora Lella, sorella del celebre attore romano Aldo Fabrizi. Oggi i suoi nipoti portano avanti la trattoria romana, con un servizio di qualità e un menù che rispecchia rigorosamente i piatti tipici della tradizione. Si comincia dalle fettuccine con la “finanziera” (rigaglie di pollo), dette anche alla Tiberina, rigatoni alla carbonara, i tonnarelli cacio e pepe e i rigatoni con Pajata di Vitellino da Latte, un classico del Quinto Quarto. Si prosegue poi con la coratella con i carciofi, le animelle, l’abbacchio alla romana e la coda alla vaccinara, un’esperienza culinaria da provare almeno una volta nella vita.

L’Isola Tiberina come luogo di cultura: il cinema all’aperto
In estate l’isola sul Tevere si trasforma in un luogo di cultura con il tradizionale festival cinematografico “Isola del Cinema”. SI tratta di una kermesse che celebra il cinema italiano e internazionale, con proiezioni, mostre, premi, masterclass e incontri con attori e registi. Ogni anno l’evento si concentra anche su determinate tematiche, per sensibilizzare gli spettatori sull’attualità. Tra questi il tema della sostenibilità, dell’innovazione e, naturalmente, l’eccellenza gastronomica di Roma e dell’Italia intera.