
Caratteristiche del fico
Il fico è un albero appartenente alla famiglia delle Moraceae, specie vegetali diffuse nelle aree con clima tropicale e subtropicale. È originario dell’Asia Minore anche se la sua espansione interessa tutta l’area del bacino mediterraneo, le Americhe e l’estremo oriente.
Capace di vivere in zone aride ed esigente di luce solare diretta il fico è una pianta longeva, in grado di passare i secoli.
Il frutto prende anch’esso il nome di fico ed è costituito da una parte esterna carnosa e da una polpa molto dolce.
Ricco di carboidrati, ma anche di fibre, questo frutto ha un alto contenuto di sali minerali come ferro, magnesio e potassio. Fra i nutrienti ricordiamo numerose vitamine tra cui la vitamina C, la vitamina A e diverse vitamine del gruppo B.
Alle foglie sono riconosciute proprietà antinfiammatorie e digestive, anche il loro uso però richiede parsimonia.
Il frutto possiede proprietà emollienti, rimineralizzanti e lassative.
Il fico nell’antichità
La conoscenza del fico è documentata tra le maggiori civiltà antiche del medio oriente.
Già migliaia di anni fa questo frutto era conosciuto e apprezzato per la dolcezza e le proprietà nutrienti. Presso le antiche civiltà inoltre il fico aveva anche valore simbolico, era considerato infatti rappresentazione di abbondanza.
Remota è anche la fama che celebra il frutto del fico come afrodisiaco e simbolo di fecondità.
La pianta nella cultura greca
Il popolo greco riconosceva il fico come albero sacro a Dioniso, signore dell’estasi e degli stati irrazionali. Questa pianta era pure legata al culto di Priapo, dio della fertilità e della forza generatrice.
Il fico inoltre veniva impiegato dai greci nella preparazione del formaggio. L’utilizzo di questo vegetale per cagliare il latte, infatti, sembra precedere l’uso del caglio animale.
Il fico nell’antica Roma
I romani si contendono con i fenici il merito di aver diffuso il fico in tutta l’area del mediterraneo.
Secondo gli autori antichi, tuttavia, questa pianta era già presente nella nostra penisola agli albori della civiltà romana. Tra i racconti dei letterati infatti c’è quello in cui Romolo e Remo vengono allattati dalla lupa sotto un fico.
Affreschi e testi antichi, inoltre, documentano il consumo dei frutti nell’antica Roma. Il loro utilizzo infatti era impiegato sia nella cucina che nella medicina.
I romani mangiavano i fichi appena raccolti, ma anche secchi in conserva. Si narra del consumo di questi frutti uniti al miele come rito beneaugurante. Questo alimento inoltre era raccomandato come rinvigorente per malati e atleti.
Pizza e fichi, specialità della cucina romanesca
Giunti ormai nel periodo più avanzato della stagione estiva vale la pena parlare di pizza e fichi, tipico cibo veloce della cucina romanesca.
Da gustare nei locali, oppure a casa, pizza e fichi è un piatto di origine antica, semplice e gustoso. La sua versione più semplice prevede una focaccia cotta in forno con aggiunta di prosciutto e fichi freschi a spicchi. La preparazione più diffusa invece contempla l’aggiunta di mozzarella per mantenere umida e morbida la pasta. Varie rivisitazioni del piatto suggeriscono anche l’aggiunta di pomodoro e di altri alimenti. Per la sua preparazione si può seguire la ricetta della pizza, oppure si può scegliere una soluzione veloce. Quest’ultima prevede l’aggiunta di prosciutto crudo e fichi a una pizza bianca già pronta.