

La gestione al completo
«La vita deve essere colorata» dice la signora Maria durante l’intervista fatta dal nostro presidente.
Maria, o meglio Anna Maria Miniucchi, è una degli storici proprietari della bottega romana Bordi Belle Arti.
Nel video che pubblichiamo viene presentata la ditta attraverso il racconto degli eredi. A rispondere alle nostre interviste sono quindi la signora Maria, Claudio Bordi e Francesca Venturini.
Sorta ufficialmente nel 1910 questa storica attività è oggi negozio, fabbrica di colori, laboratorio e scuola di belle arti, fulcro del commercio romano. Bordi Belle Arti attualmente è gestito da loro tre.
L’apertura di Bordi Belle Arti
Le origini di questa antica bottega romana, come ci confida Claudio, sono in realtà più antiche. Nella memoria di famiglia, infatti, la ditta Bordi sembra esistere già dal 1860.
«Abbiamo una scatola con il timbro papale, che attesta l’ubicazione di un’attività nel 1863-64» dice Claudio.
Nel 1910 la bottega apre in via dello Statuto come negozio di belle arti, drogheria e luogo di ristoro. La vendita del colore all’inizio dello scorso secolo si svolgeva in modo diverso da come avviene oggi. Questo lavoro infatti includeva la preparazione delle tinte a partire dai pigmenti. L’aggiunta di liquidi e collanti dava poi vita al prodotto finito.
La vocazione a produrre il colore però in questo laboratorio si è conservata nel tempo, i Bordi infatti lo fabbricano ancora oggi.
Gli anni del fascismo e della guerra
Tanti avvenimenti passati che riguardano il lavoro in bottega sono custoditi dalla memoria di Anna Maria.
Ha un aspetto dolce e soave la signora Maria. Allo stesso tempo però è una donna energica nonostante l’età avanzata. Ha opinioni solide e idee chiare e gran parte dei suoi anni li ha trascorsi alla guida dell’attività a fianco del marito Luciano.
Maria conosce la storia del negozio anche attraverso i racconti a suo tempo fatti dalla madre di Luciano. Sa bene, ad esempio, della vita quotidiana al suo interno negli anni terribili del fascismo e della guerra.
Come molti sanno il rione Esquilino dove ha sede la ditta è stato teatro di bombardamenti. Nel periodo più difficile si effettuava anche la caccia aperta ai ricercati. Il ricordo di tutti questi eventi spaventosi è stato tramandato dagli anziani agli attuali abitanti del quartiere.
L’importanza della memoria
La bottega dei Bordi in quegli anni è stata anche un rifugio per ebrei perseguitati. Nella cosiddetta “botola”, infatti, il nonno di Luciano, Augusto, aveva nascosto diversi fuggitivi per sottrarli ai rastrellamenti.
L’antidoto ad eventi così tragici secondo la signora Maria esiste: è il ricordo. La trasmissione della memoria ai giovani infatti, secondo l’anziana donna, previene il ripetersi dei fatti accaduti.
PARTE I
PARTE II
Bordi Belle Arti oggi
Al racconto di queste tristi storie si sovrappone quello del lavoro attuale fatto da Francesca e Claudio.
Bordi oggi è un negozio di belle arti fornitissimo, vende prodotti di marchi esclusivi e fabbrica colori. «Siamo l’unica fabbrica di pastelli in Italia» dice Francesca Venturini, moglie di Claudio.
Tutto ciò non basta, Bordi Belle Arti oggi propone corsi di pittura con vari insegnamenti. La bottega promuove anche percorsi di storia dell’arte attraverso lezioni, incontri e visite guidate. A seguire le attività in questo campo è soprattutto Francesca, storica dell’arte e guida turistica.
Le lezioni e le visite sono rivolte a un’ampia fascia di destinatari. Fra questi troviamo amanti della disciplina, bambini, aspiranti professionisti delle arti visive e applicate.
I valori del marchio
Sia nell’attività didattica che nella creazione di colori Bordi Belle Arti si ispira alla tradizione della bottega rinascimentale. I pastelli di Bordi, del resto, sono stati veri protagonisti nei lavori di restauro ai musei vaticani.
La conoscenza di storia, cultura e patrimonio del territorio laziale, infatti, è uno dei valori che questo marchio intende sostenere. In riferimento a questo possiamo ricordare la particolarità del “Verde Esquilino”, uno dei pastelli Bordi. Questo colore è stato realizzato osservando il verde degli affreschi dell’Auditorium di Mecenate, in via Merulana. Altro colore che vale la pena menzionare è il “Rosso di Augusto”, ispirato agli affreschi della Casa di Augusto sul Colle Palatino.